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Abusa di una ragazzina alla cena del gruppo parrocchiale, sacrestano rischia il rinvio a giudizio

Il gup del Tribunale di Latina dovrà esprimersi sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura sull’accusa di presunta violenza sessuale da parte di un sacrestano su una ragazzina.
A cura di Alessia Rabbai
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Immagine di repertorio
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Avrebbe abusato di una ragazzina durante una cena al ristorante con un gruppo della parrocchia. Il sacrestano di una chiesa della Diocesi di Latina rischia di essere rinviato a giudizio con l'accusa di violenza sessuale su minore. La vittima era minorenne all'epoca dei fatti contestati al sacrestano, una giovane che frequentava la parrocchia. L'inchiesta è partita dalla denuncia dei genitori della ragazza, che si sono rivolti alle forze dell'ordine, le quali hanno preso le informazioni necessarie e inviato l'informativa in Procura. Importanti per la ricostruzione della vicenda sono alcune testimonianze raccolte. La Procura ha chiuso le indagini e chiesto il rinvio a giudizio, ora spetta al giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Latina.

Il sacrestano avrebbe palpeggiato la ragazzina

Secondo quanto ricostruito in sede d'indagine sul racconto della vittima i presunti abusi sarebbero avvenuti durante una cena con il gruppo parrocchiale in un ristorante della provincia di Latina. Una cena alla quale come riporta Il Messaggero avevano partecipato una trentina di persone. Il sacrestano, anch'egli presente alla cena, avrebbe palpeggiato la ragazzina. E un'altra ragazza, amica della vittima, che era alla cena con lei, avrebbe visto tutto. La giovane è la principale testimone, che gli inquirenti hanno ascoltato. Ora in merito alla vicenda dovrà esprimersi il giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Latina, l'esito sarà il rinvio a giudizio o con sentenza di non luogo a procedere.

Capo scout abusa sessualmente di un bambino

Sempre a Latina, sempre una vicenda che gravita attorno alla parrocchia. Un diciannovenne assistente di un capo scout del gruppo Agesci è indagato per violenza sessuale aggravata, per presunti abusi su un bambino di età inferiore ai dieci anni. Avrebbe inoltrre adescato adolescenti in una chat social con un profilo falso. Fingendosi una coetanea, lli avrebbe convinti ad inviargli foto e video intimi, per poi minaccarli di pubblicare tutto.

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